Descripción
Questo libro descrive un incontro di culture: prova a verificare come possano cambiare e deformarsi temi e personalità attraverso letture esterne, estranee al loro contesto originario. Lo studio comparato di certe opere e posizioni teoriche può essere importante tanto quanto la verifica della loro coerenza interna: in alcuni casi sono più rilevanti i fraintendimenti – la fortuna di semplificazioni e slogan – che il senso assoluto. Negli anni ’70 del Novecento, il profilo internazionale di certe correnti italiane comincia a definirsi attraverso le letture e la diffusione in Spagna dove la loro ricezione diviene strumento per la ridefinizione di un’identità culturale sempre più aperta dopo l’isolamento. A Barcellona nascono Arquitecturas Bis e 2C. Construcción de la ciudad che, pur nelle rispettive differenze, aprono alle correnti estere costruendo il proprio ruolo attraverso reti internazionali e definendosi come parte del dibattito in corso fuori dalle chiusure imposte dal regime. Sono gli anni in cui è forte quella che Jean Louis Cohen ha chiamato l’Italophilie: il grande potere di suggestione esercitato dalla cultura architettonica italiana in diversi paesi. Le due riviste possono essere considerate come specchi, filtri diversi, attraverso i quali la cultura architettonica italiana viene recepita: è proprio su specchi come questi che quella stessa cultura e i suoi nuovi protagonisti cominciano a guardarsi per riconoscere e definire il proprio profilo internazionale. Ricostruire i modi e gli ambiti di corrispondenza di quella stagione è utile a fare emergere i fili rimasti sottotraccia di una genealogia dell’architettura europea nel presente.
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